Il sindaco Ettore Gerosa dice “sì” all’alleanza tra Comuni per avere un nuovo polo ospedaliero. Ma detta le sue condizioni. Perché una nuova struttura non deve comportare il sacrificio dell’Asilo Vittoria. Infatti la scorsa settimana si è svolto l’incontro tra Ettore Gerosa e Andrea Ceffa, sindaco di Vigevano, promotore del progetto per la realizzazione di un nuovo ospedale. Una struttura di eccellenza e di riferimento per tutto il territorio. Che ne ha certamente bisogno. Però per raggiungere l’ambizioso obiettivo serve una forte sinergia tra enti locali, chiamati a fare sistema per presentare in Regione un progetto condiviso. Diventa così fondamentale il dialogo tra Mortara e Vigevano. Sono loro i soggetti chiamati a stringere il nuovo patto per la sanità locale. E il primo cittadino della città dell’oca non si tira indietro. Il dialogo è iniziato nei giorni scorsi e Ettore Gerosa ha immediatamente giocato a carte scoperte. Ci sono delle condizioni dalle quali l’amministrazione cittadina non può prescindere. “Il progetto è condivisibile – spiega il sindaco Ettore Gerosa – ma ci sono delle condizioni che desidero vengano rispettate. Prima di tutto il nostro ospedale non deve essere sacrificato. Ho chiesto esplicitamente che l’Asilo Vittoria non venga ulteriormente depotenziato per almeno due valide ragioni. La prima è che non possiamo ridurre i servizi a favore dei cittadini Mortaresi per i quali l’ospedale locale resta un punto di riferimento. In secondo luogo c’è un aspetto occupazionale non trascurabile. L’attività del nosocomio rappresenta una fonte di reddito per numerose famiglie”. Ma non è tutto. È necessario discutere anche nel merito del progetto. “Chiaramente il nuovo polo sanitario deve essere almeno due gradi superiore rispetto alle strutture già esistenti. Inoltre – prosegue il primo cittadino – la sua collocazione non deve essere penalizzante per gli abitanti di Mortara. La struttura dovrebbe sorgere in un’area al confine tra il comune di Mortara e di Vigevano”. Alla luce di queste considerazioni il sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa, elaborerà una missiva, che dovrà essere sottoscritta dagli altri colleghi lomellini, in cui si chiede alla Regione la realizzazione dell’opera. Nel frattempo prosegue il progetto di Regione Lombardia di trasformare le strutture esistenti in “case di comunità”, strutture intermedie tra il domicilio e l’ospedale. Il progetto sarà completo nei prossimi anni ed è stato previsto uno stanziamento di 7 milioni di euro. Due sono le strutture individuate in Lomellina: una a Mortara e l’altra a Mede. Si occuperanno di ricoveri brevi e di terapie a breve e media intensità per un totale di una ventina di posti letto.Luca Degrand