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Mortara sta dando accoglienza ai primi 46 profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. I primi dati ufficiali raccolti dall’amministrazione parlano di 31 donne e 15 uomini. Tra questi ci sono anche diversi minori. Per il momento tutte le persone sono ospitate presso case di privati. Si tratta soprattutto di parenti o amici che da anni risiedono e lavorano a Mortara. Ma la solidarietà è totale e diversi. In prima linea anche suore Pianzoline che hanno messo a disposizione una decina di posti letto. Ma se la macchina della solidarietà si è immediatamente messa in moto per raccogliere e spedire in Ucraina generi di prima necessità, la burocrazia mostra i suoi consueti difetti. L’operazione di censimento dei profughi resta una responsabilità di chi ospita. Entro 48 ore dall’arrivo a Mortara i rifugiati ucraini devono recarsi in Comune per la registrazione. “Il censimento dei nuclei familiari arrivati dall’Ucraina sul territorio cittadino – spiega il sindaco Marco Facchinotti – serve a favorire la circolarità delle informazioni tra scuola, prefettura e enti locali in modo da coordinare gli aiuti. La registrazione si effettuata presso il municipio di piazza Martiri della Libertà. Successivamente al censimento dei nuclei familiari, attraverso il contributo dei nostri servizi sociali, verranno raccolte anche le richieste di assistenza sociale per rilasciare i tesserini sanitari”. Infatti a tutti coloro che abbiano necessità sanitarie per patologie acute o croniche è garantita assistenza sanitaria gratuita. In particolare i minori e le donne in gravidanza possono ottenere l’iscrizione al Servizio sanitario regionale recandosi presso gli sportelli dell’Asst di Pavia, Corteolona, Voghera, Broni, Casteggio, Vigevano e Mede. “La richiesta per l’iscrizione al servizio sanitario – precisa il primo cittadino - potrà anche essere presentata presso i nostri uffici dei servizi sociali che si occuperanno di trasmettere la documentazione presso le sedi preposte”. È invece remota, almeno per il momento, l’ipotesi che Mortara venga scelta come hub di prima accoglienza. “In caso di necessità – conclude Marco Facchinotti - abbiamo dato la disponibilità per l’utilizzo del nostro palazzetto dello sport come centro di prima accoglienza. Per il momento non abbiamo ricevuto indicazioni circa la necessità di organizzarci per l’accoglienza, tanto è vero che domenica 20 marzo la struttura sarà utilizzata per un evento sportivo”.