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CASTELLO D’AGOGNA – Il settore risicolo italiano riceverà 74,1 milioni di euro come sostegno accoppiato, cioè legato direttamente alla produzione in campo. Il ministero delle Politiche agricole si è mosso in questa direzione per far fronte alla riduzione del bilancio agricolo deciso da Bruxelles all’interno della nuova Politica agricola comune 2023-2027. I dettagli sono stati illustrati da Roberto Magnaghi, direttore generale dell’Ente nazionale risi, all’interno dell’incontro annuale sulla certificazione delle sementi svoltosi al Centro ricerche sul riso. “Lo strumento del sostegno accoppiato – ha detto Magnaghi di fronte ai risicoltori – è stato considerato l’unico in grado di offrire una reale compensazione alle perdite del settore: nello specifico, l’Italia, proponendo a Bruxelles il Piano strategico nazionale per la nuova Pac, ha deciso di potenziare l’erogazione di aiuti accoppiati per aiutare settori o produzioni specifiche, anche per migliorarne competitività e qualità, impegnando la quota massima di risorse pari a 544 milioni di euro”. Al riso, in particolare, andranno 74,1 milioni di euro per il periodo 2023-2027: questo stanziamento permetterà di erogare un contributo accoppiato di 326 euro l’ettaro, mentre nel 2020 ci si era fermati a 147,29 euro. Il nuovo sistema dei pagamenti diretti, il cosiddetto “primo pilastro”, ha introdotto sostanziali cambiamenti rispetto alla Pac precedente lasciando agli Stati membri diverse libertà. L’agricoltura italiana, in particolare, riceverà 3,5 miliardi di euro per i pagamenti diretti, dopo che nei Piani di sviluppo rurale (“secondo pilastro”) sono stati trasferiti 90 milioni per il biologico, 36 milioni per i giovani e sei milioni per interventi nel settore delle patate. “Si tratta di una Pac – ha chiarito Magnaghi – molto diversa da quelle del passato: tutti i settori produttivi perderanno contributi, ma la filiera italiana del riso coordinata dall’Ente risi è riuscita ad allontanare la forte preoccupazione dei mesi scorsi, alla lettura della bozza della Pac, lavorando sodo per arrivare ad attenuare le conseguenze negative”. Gianmarco Centinaio, sottosegretario alle Politiche agricole, è intervenuto parlando di passione per la coltivazione della terra: “Ci vuole molta passione per accettare un’Europa che privilegia la tutela dell’ambiente rispetto alla produzione. Credo siano scelte poco lungimiranti, soprattutto se si riflette sulla concorrenza sleale che arriva dall’Asia. A questo punto l’Unione Europea dovrebbe ritenere opportuno reintrodurre i dazi alla frontiera per tutelare il proprio riso, cioè sostanzialmente quello di Pavia, Lomellina, Vercelli e Novara”. Al termine della mattinata si è svolta la premiazione del 111° Concorso nazionale dei moltiplicatori delle sementi di riso. Tre le aziende premiate in rappresentanza della Lomellina: Enrico Mascherpa di Mede (semente Carnaroli), l’azienda agricola Carnevale Giampaolo di Cozzo (semente Ris rus) e la società agricola Valmora di Gambolò (semente Sant’Andrea).Umberto De Agostin