Il sud della Lombardia viene discriminato da Trenord e da Regione. Ad affermarlo è l’associazione dei pendolari MiMoAl, che non risparmia nessuna critica all’assessore Terzi, di cui chiedevano le dimissioni due settimane fa in una lettera indirizzata ad Attilio Fontana. A partire da martedì 1° febbraio due nuovissimi treni Caravaggio circolano sulla linea Milano Porta Garibaldi-Varese-Porto Ceresio. Il comunicato di Trenord sottolinea che l’innovazione dei nuovi Caravaggio è tutta concentrata sul potenziale turistico della linea. Per i pendolari del sud della Lombardia restano soltanto i catorci. La mancanza di questi convogli di ultima generazione sulla linea Milano-Mortara-Alessandria e sulle altre linee disastrate del sud della Lombardia è la cartina di tornasole, secondo MiMoAl, della totale mancanza di interesse di Trenord, della Regione e delle amministrazioni locali verso le necessità del territorio. “Dagli anni ’60 in Italia – dichiara Franco Aggio, presidente dell’associazione dei rappresentanti dei pendolari MiMoAl – si sono costruiti pezzi di autostrade perché su quel piccolo borgo o su quella montagna dell’appennino viveva o era nato un Ministro. Ora Trenord e Regione favoriscono con una vergognosa sfrontatezza alcuni territori, quelli delle ex “Nord” e il Varesotto, ignorando e lasciando all’incuria e allo sbando la linea Milano-Mortara-Alessandria. Poco incide Città metropolitana, nonostante il suo territorio sia interamente attraversato dalla linea S9, nulla conta la provincia di Pavia e silenziosi restano i sindaci delle cinque maggiori città della provincia, ovvero Pavia, Vigevano, Voghera, Mortara e Stradella, su altri argomenti di solito loquaci: muti, sordi e allineati all’assessora Terzi”. Le amministrazioni locali, per MiMoAl, hanno invece il dovere morale di ascoltare i loro rappresentanti, soprattutto quelli che condividono il colore politico dell’attuale governo regionale. “Si tratta – prosegue Aggio – di un’ingiustizia nei nostri confronti. Trenord introduce convogli nuovi su una linea dove l’attuale materiale rotabile circolante ha un’anzianità di soli cinque anni. Questa comunicazione ha ovviamente scatenato le grida di dolore dei viaggiatori della Milano-Mortara-Alessandria che usano ancora convogli che hanno 25 anni di vita media, con punte di 36 anni, ma anche dei viaggiatori della Milano-Piacenza e Milano-Stradella con convogli di 35 e 41 anni, e della Milano-Voghera dove i convogli hanno una età media di 37 anni. Fino a quando le amministrazioni locali e provinciali di Pavia accetteranno questa situazione per paura di affrontare dialetticamente, e non con il cappello in mano, l’assessore regionale Terzi e il presidente Fontana? Ormai lo sanno tutti i 10 milioni di abitanti della Lombardia che Trenord agisce su indicazione e con la copertura della giunta regionale”.