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Altro che biciclette elettriche, erano state trasformate in veri e propri motorini capaci di superare i 40 chilometri all’ora. Così le forze dell’ordine non hanno potuto fare altro che sequestrare due biciclette finite sotto la lente d’ingrandimento nell’ambito della giornata di controlli che si è svolta martedì scorso. Ma non è tutto. Per i due proprietari è scatta anche l’accusa di guida senza patente e manomissione del mezzo. Le verifiche sono state fatte grazie ad una sorta di posto di blocco piazzato davanti a palazzo Cambieri e gestito congiuntamente da Carabinieri e Polizia locale. Nel mirino biciclette elettriche e monopattini. Impossibile non notare come, in certi casi, questi mezzi nati per agevolare la mobilità agile, siano in grado di sfrecciare per le strade del centro a velocità molto elevate. Superando addirittura i 40 all’ora. Altro particolare che gli agenti hanno facilmente individuato: i conducenti non hanno nemmeno bisogno di pedalare. Infatti i due mezzi sequestra erano stati manomessi in modo da avere un vero e proprio acceleratore. Esattamente come se fossero dei ciclomotori erano state dotati di manopola oppure di un pulsante per “dare gas”. Hanno voluto la bicicletta? E ora... accelerano. Oltre al sequestro della bicicletta per i due proprietari si profila anche l’ipotesi di una sanzione amministrativa salatissima, che può superare i mille euro. Tra le infrazioni contestate c’è, come già ricordato, la guida senza patente e la manomissione del mezzo. Il messaggio che arriva dall’assessore alla sicurezza Luigi Granelli è forte e chiaro: stop all’uso improprio di biciclette elettriche e di monopattini. La guerra contro questo nuovo tipo di inciviltà stradale è appena iniziata. Nei prossimi giorni, assicura l’assessore, i controlli proseguiranno. Altri posti di blocco e un’attenzione particolare ai mezzi a pedale con “l’aiutino”. La fase uno di questa campagna di sensibilizzazione era già iniziata alcuni mesi fa quando, anche su queste pagine, era stato lanciato un appello per l’uso consapevole di questi utili mezzi di trasporto green. Ma alcuni utilizzatori rispettano l’ambiente, ma non il codice della strada. Così il tempo delle “ramanzine”, se così si può dire, è concluso. Ora la parola passa ai verbali. “Le due persone fermate – spiega Luigi Granelli – risiedono a Mortara. Uno di questi è un rider che si occupa delle consegne a domicilio. Ambedue hanno modificato la bicicletta elettrica in modo non consentito dalla normativa attuale. In seguito ai controlli eseguiti sui banchi di prova abbiamo verificato che era stata aumentata la potenza dei mezzi grazie all’aggiunta di ulteriori batterie. Inoltre erano stati aggiunti dei sistemi per accelerare a comando. Ma, al di là di questi due casi particolari, voglio sottolineare una situazione più generale e spiacevole. In questi ultimi mesi abbiamo assistito a situazioni che non possono più essere tollerate. Dall’andare in due su un unico monopattino, al percorrere le strade contromano, per non parlare della pessima e frequente abitudine di condurre il monopattino sul marciapiede con il rischio di investire i pedoni. Il codice della strada non è soggetto a interpretazioni e le regole valgono anche per i monopattini elettrici, senza deroghe. Invece questi mezzi di trasporto sono sempre più spesso usati in modo sbagliato, se non addirittura pericoloso. Serve prudenza e rispetto. Un discorso che vale per bici elettriche e monopattini, che vale per i riders o per i cicloamatori della domenica. No c’è alcun intento punitivo verso una categoria piuttosto che un’altra. Voglio solo tutelare pedoni, ciclisti e automobilisti”. I monopattini potranno diventare strumenti estremamente utili, soprattutto nei centri storici, a patto che se ne faccia un uso corretto e severamente regolamentato. Sembrano presupposti scontati. In realtà non è così. Emerge da parte di alcuni soggetti uno stile di utilizzo quasi scriteriato. “Non bisogna aspettare che succeda qualcosa di grave – insiste Luigi Granelli – per mettere in campo azioni di contrasto e prevenzione all’uso scorretto di mezzi che, se gestiti secondo il codice della strada, sono assolutamente da promuovere. Purtroppo in Italia e all’estero si stanno moltiplicando gli incidenti che coinvolgono pedoni e monopattini”. Poi a Mortara c’è anche il problema delle piste ciclabili “fantasma”, di quelle che durano solo pochi metri e di quelle che non portano da nessuna parte. Luca Degrand