Scomparsa da più di due settimane: cresce la paura per la giovane Amani Garraoui. E' fuggita?
MORTARA – Non torna a casa da quasi due settimane, e nessuno sa davvero dove andare a cercarla. Anche il suo compleanno, 14 anni compiuti mercoledì scorso, lo ha trascorso chissà dove, senza telefono né denaro contante. Cresce l’apprensione per Amani Garraoui: da venerdì 6 ottobre alle 9 e 30 del mattino nessuno ha più sue notizie. Da circa un anno la ragazzina vive a Mortara con la madre Ibttissme Soulì, il compagno di lei Ridhlla Achouri, e un fratellino.
Il padre biologico è in Tunisia, il Paese d’origine, rimasto lì dopo la separazione.
Amani, che parla poco la lingua italiana, non si era ancora bene integrata. Frequenta la prima superiore in un istituto professionale della città, il Pollini, ma secondo la famiglia “non andava volentieri”. Proprio per questo motivo nella mattina del 6 ottobre ha ottenuto il permesso dalla madre di non recarsi in classe: aveva detto di dover andare a palazzo Cambieri, in pieno centro, per parlare con gli assistenti sociali. Voleva trovare un’alternativa, ricominciare magari in un altro istituto, ricevere un sostegno in un momento difficile. Quell’incontro però non c’è mai stato. Amani non si è vista al Cambieri, non è tornata a casa e non ha dato più in nessun modo sue notizie. Le ricerche da parte dei familiari non si sono mai interrotte, anche se non era possibile ispezionare un luogo preciso. Sono stati pure coinvolti i carabinieri della compagnia di Vigevano. Neanche le telecamere di sorveglianza hanno dato indizi utili, finora. I militari hanno diramato un’allerta di scomparsa in tutta Italia. Se la ragazzina stesse bene potrebbe essere addirittura tornata in patria, in qualche modo rocambolesco, affidandosi a chissà chi.
La 14enne, alta circa un metro e 60, indossava al momento della scomparsa jeans neri e un maglione giallo, una giacca di pelle nera e scarpe Adidas bianche. “Si tratta solo di una mia ipotesi – aggiunge il patrigno – ma forse questa scomparsa ha un nesso con quanto accaduto il giorno prima: la ragazza ha accompagnato sua madre all’ospedale di Vigevano per un piccolo intervento alla mano. Tutto è durato molto più a lungo del previsto e si sono ritrovate in stazione a Mortara verso sera, dopo diverse ore. Ripeto, forse i due episodi sono scollegati, ma io penso di no. Forse ha parlato con qualcuno che l’ha convinta a fuggire”. Se si trattasse di un allontanamento volontario, sembra probabile che la giovane abbia preso il treno. La stazione di Mortara è il crocevia più importante della zona: da qui si può veramente andare ovunque.