Peste suina, la “zona rossa” è imminente: rischiano 16 Comuni del Parco del Ticino
VIGEVANO – Dopo le quattro carcasse di cinghiali colpiti da peste suina trovate nei giorni scorsi nel Parco del Ticino, scatterà la “zona rossa” per 16 Comuni della provincia di Pavia, oltre che per alcuni del Milanese tra cui Abbiategrasso. L’elenco (che comprende 42 Comuni totali, cioè tutti quelli all’interno del Parco) vede coinvolti in Lomellina Vigevano, Gambolò, Garlasco, Cassolnovo, Gropello, Borgo San Siro, Zerbolò. Per ora nella zona rossa non è possibile passeggiare nei boschi o cercare funghi. Le escursioni sono concesse ai residenti e ai proprietari o affittuari di seconde case, ma con l’obbligo di cambiare le calzature alla partenza e all’arrivo e di effettuare il lavaggio delle suole delle scarpe, così come i ciclisti devono lavare le gomme delle biciclette.
Già la scorsa settimana a Torre d’Isola, presso Pavia, luogo di ritrovamento delle carcasse infette, il sindaco Roberto Veronesi aveva emanato un’ordinanza simile alle “zone rosse” già esistenti da settimane in Oltrepò pavese, disciplinate da un’ordinanza regionale. Adesso è l’Unione Europea a interessarsi: Regione Lombardia dovrà adeguarsi ed emanare l’ordinanza che farà scattare fino a gennaio questa nuova “zona rossa” sulle due rive del Ticino. Deve ancora partire, dunque, ma sembra imminente. La Commissione Europea, in merito all’emergenza, ha pubblicato un nuovo regolamento sulle misure speciali di controllo per prevenire la diffusione del virus. Il tutto è stato poi trasmesso al Ministero della Salute, il quale dovrà informare la Regione Lombardia che, a sua volta, dovrà emanare un’ordinanza per stabilire le regole nella zona di restrizione. I dettagli completi saranno nel testo dell’ordinanza stessa, che il presidente regionale Attilio Fontana sta per firmare.