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VIGEVANO - Dopo il decreto con cui la Prefettura di Pavia ha "sospeso" il primo cittadino Andrea Ceffa, il bastone del comando è passato nelle mani del vicesindaco Marzia Segù. La sua dichiarazione, stringata, richiama il senso di solidarietà umana nei confronti di Ceffa, attualmente ai domiciliari, e la responsabilità nei confronti dei cittadini. «Esprimo la mia vicinanza a Andrea Ceffa. - commenta Marzia Segù - Restiamo fiduciosi nell' operato della magistratura, in attesa del rientro a pieno titolo del sindaco, garantiremo il regolare svolgimento amministrativo». Ceffa è finito ai domiciliari, accusato di corruzione, e con lui il consigliere comunale Roberta Giacometti, Veronica Passarella ( amministratore unico di Asm Vigevano e Lomellina), Alessandro Gabbi (direttore amministrativo di Asm Vigevano e Lomellina e direttore generale di Asm Isa) e Matteo Ciceri (amministratore di Vigevano Distribuzione Gas, il cui capitale sociale è interamente nelle mani di Asm Vigevano e Lomellina). Tra gli indagati spuntano i nomi di Angelo Ciocca, ex europarlamentare leghista e uomo di peso a livello provinciale del Carroccio, e del costruttore vigevanese Alberto Righini, presidente di Ance Pavia. Secondo l'accusa, i due avrebbero promesso ad un consigliere la cifra di 15mila euro per avere in cambio le sue dimissioni dalla carica di consigliere comunale nell'ambito della famigerata "congiura di Sant'Andrea" (il tentativo - fallito il 30 novembre di due anni fa - di far cadere la maggioranza di Andrea Ceffa).